Perché ho pochi ascolti su Spotify o sugli altri store?.

E’ una domanda semplice che si pongono in molti e la risposta lo è altrettanto.
Oggi, il web è diventata una vera e propria risorsa, pertanto sono in molti a volerne sfruttare le enormi possibilità.

Chi ha provato l’esperienza di promuoversi per strada, in mezzo alla gente, sa che l’unico modo è quello di far sentire la propria musica, con l’ausilio di altoparlanti, sfruttando le piazze affollate.
Ma su internet questo è possibile? Esserci non è l’unica cosa che conta e non basta, visto che è impossibile farsi trovare in mezzo ad una moltitudine infinita di chi magari offre lo stesso tipo di servizio, oppure ancora, ha dei mezzi molto più potenti per promuoversi (tanti quattrini, ndr).

C’è chi pensa che basta caricare un brano su qualsiasi piattaforma, per avere un esercito di fan pronti a divorarselo. Niente di più sbagliato! Allora, è giunto il momento di porsi qualche domanda.
Perché dovrebbero ascoltare me?
Come fanno a conoscermi, in mezzo allo sconfinato “oceano” di musicisti?

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Ci vuole dinamismo!

Bisogna costruire relazioni, coltivare i propri follower, creare una fan page (in tal senso, Spotify offre strumenti di promozione molto interessanti ma quasi tutti i digital store e i social network, ormai).

Scegliere il social-network più adatto alle proprie esigenze e instaurare rapporti con i propri ascoltatori, scambiare battute, essere portavoce di se stessi è diventato indispensabile.
Solo così è possibile fare promozione, credere nel proprio sogno e di conseguenza cavalcare quell’indomito “mare di fan”, fino a domarlo completamente, come il migliore dei surfisti, tra le onde selvagge di Malibù.